1.
Tipo di tecnologia
Filtrazione a secco.
2. Inquinanti abbattibili
Tutti i tipi di polvere.
3. Limiti di emissione raggiungibili
Il campo di impiego è decisamente ampio, da polveri grossolane fino a
polveri submicromiche (0,20–0,25 micron)con rese di abbattimento
che, con superfici filtranti adeguate superano il 97%.
4. Descrizione delle apparecchiature e/o del processo
È
un depolveratore automatico, a tessuto, adatto per funzionamento continuo
(24 ore su 24), con pulizia del tessuto filtrante in controcorrente.
Può trattare aria contenente polveri molto fini, conservando un rendimento
di captazione assai elevato, anche per particelle aventi dimensioni inferiori
a l micron. Con l’impiego di particolari tessuti, può essere impiegato
per temperature massime di esercizio superiori anche a 200°C. (fibre
di vetro).
La costruzione prevede infatti pannelli componibili. Questo facilita
il trasporto e il montaggio, e rende possibile e semplice l’eventuale
ampliamento del depolveratore anche dopo l’installazione.
Il depolveratore è dotato di ampi portelli di ispezione, aperti sul cielo
del depolveratore stesso o sulla tramoggia sottostante alle celle, che
consentono di eseguire con estrema facilità le operazioni di manutenzione
o, comunque, il controllo delle parti interne. Elementi filtranti sono
costituiti da cestelli opportunamente dimensionati e da una manica costituita
da un particolare tessuto filtrante le cui caratteristiche vengono determinate
in funzione di ogni specifica applicazione. L’aggancio dell’elemento
filtrante ai «Venturi», solidali con il diaframma superiore, è pratico
e di facile e veloce esecuzione: particolare questo che consente di contenere
notevolmente i costi di manutenzione.
Il ciclo di lavaggio è variabile in funzione delle reali necessità dell’impianto
al quale il depolveratore è collegato. Il dispositivo di controllo è concepito
in modo da poter ottenere sia la variazione del tempo di lavaggio sia
la variazione della frequenza dell’aria.
Questa elasticità di funzionamento facilita i fenomeni fisici secondari
derivanti dal lavaggio in controcorrente che provocano il distacco dello
strato di polvere depositato sul tessuto, in modo da pulire lo stesso
in profondità, restituendo al tessuto filtrante il massimo grado di permeabilità.
In altre parole, è possibile «tarare» ogni filtro per le specifiche necessità e
particolarità di ogni installazione, utilizzando in pieno le caratteristiche
della macchina e ottenendo quindi, in ciascun particolare caso, il rendimento
migliore.
È infine possibile effettuare la pulizia dei tessuti filtranti a temperature
diverse da quella ambiente, a seconda delle necessità dell’impianto, in
relazione ai fenomeni di condensazione che vi si possono verificare.
I nostri filtri vengono collegati in genere con installazione fissa o
mobile ad una o più fonti di polveri all’origine, prima che esse
si diffondino nell’ambiente ed inquinino il luogo di lavoro. L’aria
polverosa entra nella camera filtrante e passa attraverso le maniche
filtranti dall’esterno verso l’interno. La pulizia avviene
facendo fluire il getto di aria compressa 6-7 atm. attraverso delle elettrovalvole
dall’interno verso l’esterno delle maniche.
Ogni elettrovalvola è comandata con intervalli sequenziali da 10-50 sec.
da un pannello elettronico. Le perdite di carico delle maniche generalmente
non superano i 120 mm. c.a.; il consumo di aria compressa è di circa
0,15 m3/ora per mq. di tessuto (2,5 lt/min).
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