1.
Tipo di tecnologia
Filtrazione a secco.
2. Inquinanti abbattibili
Tutti i tipi di polvere.
3. Limiti di emissione raggiungibili
Tale tecnologia è in grado di trattare polveri di granulometria media
a grandezze submicromiche con rese di abbattimento superiori al 97%.
4. Descrizione delle apparecchiature e/o del processo
I filtri a cartucce sono in grado di sostituire le tradizionali maniche
filtranti in tessuto o feltro agugliato, negli impianti di depolverazione,
a certe condizioni lavorative o per mancanza di spazio.
La struttura stellare delle cartucce filtranti permette un'ampia area
filtrante. I vantaggi: superficie filtrante circa 10 volte maggiore rispetto
alla maniche filtranti con la medesima proporzione: niente cestelli,
meno fori, meno elettrovalvole, meno carpenteria (manodopera e materiale).
Esempio:
per una superficie filtrante di 100 m2 sono necessarie 100 maniche Ø 123
x 2500 mm. mentre sono sufficienti 10 cartucce.
Le cartucce filtranti sono progettate e realizzate per essere pulite
automaticamente col sistema ad aria compressa in controcorrente. La
pressione dell'aria di lavaggio, da 5 a 7 bar, è in relazione alle caratteristiche
chimico-fisiche delle polveri da trattare. I tempi di lavaggio sono
contenuti tra i 3/10 e 6/10 di secondo con un intervallo tra due cicli
di lavaggio da 1 a 25 minuti.
La perdita di carico da considerare è di circa 100 mm. H2O per polveri
grossolane e di 100÷150 mm. H2O per polveri fini.
Le cartucce sono fatte di misture di cellulosa (carta), a veli di poliestere
e polipropilene, o nomex ecc. secondo la natura del materiale. Efficienza
filtrante del 99%. Per grandi quantità di polveri è consigliato un preselettore.
|